La crosta terrestre sotto il Pacifico si deforma: cosa hanno trovato davvero gli scienziati

La crosta terrestre sotto il Pacifico si deforma: cosa hanno trovato davvero gli scienziati

La crosta terrestre sotto il Pacifico si deforma: cosa hanno trovato davvero gli scienziati - bergamorespira.it

Alessandra Perrone

Novembre 17, 2025

Nel cuore dell’Oceano Pacifico, sotto la superficie scura e silenziosa, la crosta terrestre non è più compatta: si stanno aprendo fenditure che segnano la fine di un sistema tettonico. I ricercatori hanno appena osservato direttamente un tratto di subduzione che si sta disgregando proprio sopra una frattura oceanica, offrendo per la prima volta immagini dettagliate di un processo che fino ad ora era ipotizzato soprattutto su base teorica. La scoperta, documentata su riviste scientifiche internazionali, mette in luce cambiamenti lenti ma strutturali nella dinamica delle placche e aggiorna le mappe del rischio sismico per le coste del Pacifico nord-occidentale.

osservare una zona che sta scomparendo

Al largo dell’isola di Vancouver, nella regione nota come Cascadia, gli strumenti hanno registrato una scena che i geologi descrivono come “la morte” di una zona di subduzione. Qui la placca oceanica si infiltra sotto la continentale: processi che normalmente producono terremoti e vulcani, ma che possono anche cessare quando la geometria delle placche cambia. Secondo i ricercatori, il sistema formato dalle placche Juan de Fuca e Explorer sta perdendo continuità rispetto alla placca nordamericana, con frammenti che si separano e perdono attività sismica.

Per cogliere questo passaggio gli scienziati hanno impiegato una combinazione di tecniche: registrazioni sismiche ad alta risoluzione e immagini che penetrano decine di chilometri sotto il fondo marino. Questi dati hanno rivelato porzioni di crosta deformata, zone in cui si formano fratture profonde e segmenti che appaiono isolati. Un dettaglio che molti sottovalutano: non tutti i processi sono rapidi o drammatici; spesso si tratta di strappi lenti che si accumulano nel tempo, con effetti che diventano evidenti solo dopo decenni di osservazione continua.

Lo scenario fotografato offe un esempio diretto di come una zona di subduzione possa evolvere verso l’estinzione. Si tratta di un’interazione complessa, in cui parti ancora attive convivono con porzioni ormai silenti. Per chi studia la geologia della costa pacifica, è un documento prezioso: mostra che la geografia sismica non è fissa, ma soggetta a riscritture nel corso di lunghi intervalli.

metodi, risultati e cosa cambia per il rischio sismico

I ricercatori hanno applicato l’imaging sismico a riflessione, una tecnica simile a un’ecografia ma su scala continentale, integrata con cataloghi dettagliati di eventi sismici. Le immagini ottenute descrivono fratture profonde e segmenti mancanti nella placca oceanica, punti in cui la continuità rocciosa è ormai compromessa. Lungo uno strappo stimato in circa 75 chilometri, alcune aree continuano a generare scosse, mentre altre risultano sorprendentemente tranquille.

La crosta terrestre sotto il Pacifico si deforma: cosa hanno trovato davvero gli scienziati
La crosta terrestre sotto il Pacifico si deforma: cosa hanno trovato davvero gli scienziati – bergamorespira.it

Gli autori dello studio spiegano che quando un blocco si distacca completamente dalla placca adiacente, perde la capacità di produrre terremoti perché non ci sono più superfici in contatto che accumulano stress. Questo non significa assenza di pericolo in assoluto, ma segnala una riorganizzazione delle sorgenti sismiche: i punti attivi possono spostarsi o concentrarsi altrove. Un aspetto che sfugge a chi vive in città è che queste trasformazioni si svolgono su scale temporali molto lunghe, ma influenzano la probabilità e la distribuzione dei terremoti nelle aree costiere.

Dal punto di vista pratico, osservare in diretta una frattura che apre una placca fornisce informazioni utili per aggiornare modelli di pericolosità sismica e piani di emergenza locale. Le immagini confermano che la placca oceanica si sta frammentando e che alcune porzioni non trasmettono più energia come prima. Per le comunità lungo la costa pacifica nord-occidentale questo significa che i profili di rischio potrebbero cambiare nel corso degli anni, e che la sorveglianza sismica continua rimane uno strumento essenziale per comprendere dove e come si distribuiranno i futuri terremoti.