Quali sono i rischi e le conseguenze di una postura scorretta?

Quali sono i rischi e le conseguenze di una postura scorretta?

Quali sono i rischi e le conseguenze di una postura scorretta? - bergamorespira.it

Alessandra Perrone

Novembre 15, 2025

La sensazione è familiare: dopo ore al computer il collo si irrigidisce, lo sguardo fatica e alla sera i piedi bruciano. Non è solo stanchezza passeggiera: quella che chiamiamo “cattiva abitudine” può trasformarsi in un problema sistemico. In molte case e negli uffici italiani si sottovaluta che la posizione del corpo nello spazio influisce su organi, vista, circolazione e respirazione. Qui non si parla di estetica, ma di equilibrio funzionale: una postura sbagliata modifica carichi e tensioni, e nel tempo produce dolore, usura articolare e disturbi che spesso si associano a sintomi lontani dalla colonna vertebrale.

Perché la postura regola più funzioni del corpo

La postura non è una posa volontaria: è il risultato di processi nervosi che tengono insieme tre funzioni fondamentali. C’è la funzione antigravitaria, che contrasta la forza di gravità per permettere la posizione eretta; c’è la funzione statica, che mantiene l’equilibrio; e c’è la funzione dinamica, che organizza il movimento. Il tutto è coordinato dal cervello, che riceve segnali da più sistemi sensoriali e decide come posizionare testa, collo, tronco e arti.

I protagonisti di questo controllo sono concreti: il piede, ricco di recettori tattili; la vista, che orienta lo sguardo e la testa; il vestibolo dell’orecchio, che regola l’equilibrio; l’apparato stomatognatico, con denti e muscoli masticatori; l’apparato muscolo-scheletrico, vero esecutore dei movimenti; e la cute, che fornisce informazioni tattili. Quando uno di questi sensi invia segnali alterati, il cervello compensa cambiando assetto corporeo.

Il risultato può sembrare minimo all’inizio: tensioni locali, affaticamento. Ma con il tempo la distribuzione dei carichi diventa disomogenea e le strutture lavorano in modo non efficiente. Un dettaglio che molti sottovalutano è quanto la semplice alterazione dell’appoggio plantare possa modificare l’allineamento della colonna.

Cause comuni e segnali di allarme

La postura si altera per motivi diversi, spesso concatenati tra loro. Le cause più frequenti sono cattive abitudini posturali (sedersi curvi, collo proiettato avanti), la vita sedentaria, il sovrappeso e lavori usuranti che sovraccaricano la colonna. Tra i fattori meno evidenti ma rilevanti ci sono traumi passati, disturbi della vista, malocclusioni dentali e alterazioni dell’appoggio del piede come l’alluce valgo. Tutti questi elementi mandano al cervello input confusi, che portano a posizioni di compenso.

Quali sono i rischi e le conseguenze di una postura scorretta?
Quali sono i rischi e le conseguenze di una postura scorretta? – bergamorespira.it

I segnali che la postura non va comprendono sintomi locali e a distanza. A livello cervicale emergono cefalea, emicrania, vertigini e dolori facciali; possono comparire bruxismo, rumori mandibolari e prurito alle orecchie. A livello vertebrale sono comuni torcicollo, lombalgia, dorsalgia e sciatalgia, con possibili parestesie agli arti. Anche i piedi possono mostrare dolore, calli e duroni dovuti a carichi sbilanciati.

Un aspetto che sfugge a chi vive in città è che questi sintomi spesso compaiono gradualmente e vengono attribuiti allo stress. In realtà la correlazione con l’assetto corporeo è diretta: riconoscerla è il primo passo per intervenire.

Cosa fare: regole quotidiane e percorsi terapeutici

Per correggere la postura servono abitudini chiare e, quando necessario, interventi mirati. In piedi conviene distribuire il peso su entrambi gli arti, mantenendo le piante ben appoggiate e le ginocchia leggermente flessibili; le spalle vanno rilassate, non sollevate. Al computer va organizzata la postazione: sedile che sostenga la zona lombare, piedi a terra, schermo all’altezza degli occhi e pause regolari con esercizi di mobilità.

Il sonno ha un ruolo: la posizione supina con un cuscino basso è spesso la più neutra; la posizione prona può sovraccaricare il collo, mentre la posizione fetale può comprimere il bacino. Un piccolo dettaglio che molti sottovalutano è l’uso di supporti sotto le ginocchia per chi preferisce dormire sulla schiena.

Quando i sintomi persistono, la riabilitazione posturale cerca non solo di ridurre il dolore ma di individuare le cause. Gli interventi possono agire su diversi sistemi: solette propriocettive per il piede, visual training o prismi per la vista, rieducazione vestibolare, bite e terapie miofunzionali per la bocca, e tecniche di rieducazione posturale globale o terapia manuale per l’apparato muscolo-scheletrico. Da ultimo, è cruciale un approccio interdisciplinare che coinvolga posturologi, fisioterapisti, odontoiatri e specialisti della vista.

Un fenomeno che in molti notano solo nei controlli specialistici è la somma di piccole disfunzioni: correggendo l’origine sensoriale spesso migliora l’intero equilibrio corporeo. Per molti pazienti la strada migliore è combinare cambi di abitudine con un percorso terapeutico personalizzato, calibrato sulle specifiche esigenze funzionali.